mercoledì 26 maggio 2010

Quello che è invisibile agli occhi non è invisibile al cuore

E se provassimo a prenderci del tempo per andare più lentamente guadagnando in intensità?



E se lasciassimo a casa la macchina e andassimo al mare a piedi o in bicicletta?



Oggi avrei voluto parlarvi di come è cambiata la nostra città in questi anni, di come sia diventata più verde e più ciclabile, degli interventi di ripristino della rete idrica e fognaria, e di quei numeri che alla fine non sono solo numeri ma sopratutto azioni concrete, oggettive.


Si me lo ero ripromesso, e mi ero ripromesso di non fare politica in senso stretto, ma di lasciare che parlassero i fatti: raccontandoli appunto. Però guardando il cielo ormai quasi estivo e il mare ho cambiato idea. Perchè alla fine quello che perdiamo oggi non è detto che domani potremo riaverlo indietro e quindi apriamoci alla vita e al futuro, ma facciamolo vivendo nel presente.

In campagna elettorale tutti corrono e parlano, alcuni urlano ma nessuno ascolta, o si ferma semplicemente a guardare.

Io ho voluto farlo andando a piedi e in bicicletta, ma da solo senza niente altro che la mia digitale, e quello che ho visto è una città che è cambiata negli anni, ed è cambiata in meglio. Ma c'è qualcosa che è invisibile agli occhi, ma non al cuore come direbbe un piccolo aviatore, questo qualcosa è la città che possiamo diventare se continuiamo il percorso cominicato assieme cinque anni fa.

Ecco non volevo dirlo ma alla fine l'ho detto: quello per cui abbiamo lavorato è un progetto che guarda avanti di dieci anni, ma per realizzarlo ne servono almeno altri cinque.

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